
L’evaporazione sta alla base di molte innovazioni tecnologiche che nel futuro renderanno più sostenibili molte delle nostre attività lavorative quotidiane.
Le vertical farm, o fattorie verticali, sono uno degli esempi nei quali l’architettura ha incontrato l’ecologia, dando vita a una vera novità nel settore agricolo, sfruttando i benefici dell’evaporazione dell’acqua.
Vertical Farming, l’orto in un grattacielo
L’idea originaria è venuta al professor Dickinson Despommier, della Columbia University di New York, il quale ha individuato per primo l’evaporazione come fonte di energia utile all’agricoltura.
Le vertical farm, sfruttando i benefici dell’acqua, sarebbero in grado di soddisfare il fabbisogno di cibo del pianeta nel futuro, garantendo migliori qualità di vita all’interno delle metropoli, offrendo un’ottima soluzione al problema surriscaldamento globale.
Il primo progetto a Dubai
Si tratterà di un grattacielo che sfrutta l’acqua del mare per rinfrescare e umidificare le serre che, lungo i tanti piani, formano una vera e propria fattoria verticale. Le coltivazioni della SWVF (Sea Water Vertical Farm) dovrebbero essere in grado di soddisfare l’intero fabbisogno di cibo della città. Come è possibile? L’acqua del mare viene convertita in acqua dolce e incanalata verso l’alto. La struttura del grattacielo, che ricorda un enorme fiore, sarà formata da cinque serre a bozzolo fissate a cinque bracci che trasportano e nebulizzano l’acqua di mare, creando per effetto del raffrescamento evaporativo un flusso d’aria umida e fresca (circa 35°C), ideale per le piante.
Il progetto, oltre a essere un importante passo avanti verso il riconoscimento universale del raffrescamento evaporativo come fonte di energia green, sarà distintivo per la città di Dubai dal punto di vista turistico, imponendosi come simbolo della tradizione culturale beduina. Le torri di raffrescamento delle abitazioni del deserto sono alla base dell’idea che ha ispirato gli avveniristici architetti dell’emiro.
Expo Milano, la Vertical Farm diventa realtà
Parla però italiano la prima vera vertical farm, che propone l’evaporazione come risorsa per l’agricoltura del futuro. È stata infatti proposta dall’Enea - agenzia per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile - e realizzata nei giorni scorsi all’Expo di Milano, ribadendo la posizione avanguardistica delle aziende italiane in termini di ecologia e innovazione. Una struttura verticale di 5 metri nella quale si sperimenta un innovativo concetto di agricoltura a impatto zero.
L’evaporazione, la risorsa rinnovabile
L’idea di portare l’agricoltura al centro di metropoli come Dubai è chiaramente sostenibile, in quanto sfrutta una risorsa che altrimenti non verrebbe utilizzata, come l’acqua di mare. Questo sistema, alla base del quale sta il principio evaporativo, non inquina, perché non provoca surriscaldamento dell’acqua, a differenza degli scambiatori di calore industriali comuni. Inoltre è ripetibile in qualsiasi parte del mondo, purché vi sia grande disponibilità di acqua.