
Gli HSE Manager sono i responsabili del settore Ambiente e Sicurezza sul luogo di lavoro e spetta a loro verificare che l’impianto di raffrescamento aziendale adempia alle normative in vigore, come il D.Lgs 81/2008.
Con l’innalzamento delle temperature, torna caldo anche il tema del microclima negli ambienti di lavoro, così come le norme che regolano la valutazione dei rischi dovuti a condizioni climatiche estreme e le figure di riferimento che si devono occupare di questi aspetti.
Sono 3 i fattori che influenzano il microclima e, di conseguenza, il benessere psicofisico e la produttività dei lavoratori:
· Temperatura dell’aria
· Velocità e direzione dell’aria nell’ambiente
· Percentuale di umidità presente nell’aria
È di fondamentale importanza tenere sotto controllo questi 3 aspetti perché, se non equilibrati, possono causare una serie di conseguenze negative, sia per il corpo umano che per l’ambiente.
Mantenere il perfetto microclima, infatti, da un lato migliora la vita dei dipendenti perché si traduce in costanti ricambi d’aria che evitano l’insorgere di emicranie, allergie, vertigini e reazioni cutanee, dall’altro evita l’insorgere di problemi igienici, come la formazione di muffe e funghi nell’ambiente che possono influire anch’essi sulla salute dei lavoratori.
Il microclima: uno degli agenti di rischio fisico
In passato le leggi che tutelavano i dipendenti sul posto di lavoro erano molto frammentarie. Nel 2008 e, in particolare, con il Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008, queste norme sono state assorbite nel cosiddetto Testo Unico per la Sicurezza sul Lavoro che mira a semplificare i diversi aspetti della materia Ambiente e Sicurezza.
Il D.Lgs 81/2008 considera il microclima sul luogo di lavoro uno degli agenti di rischio fisico per la salute dei dipendenti e, per questo motivo, stabilisce delle norme che il datore di lavoro e/o le figure responsabili devono valutare, onde evitare di incorrere in sanzioni.
Tra gli obblighi imposti dal decreto, vi è quello di valutare e identificare delle misure preventive e protettive che vanno a ridurre il rischio. Queste misure vanno stabilite almeno ogni 4 anni o aggiornate ogni qualvolta si effettuano modifiche significative per la salute e la sicurezza dei lavoratori, come al processo produttivo o all’organizzazione del lavoro.
Le responsabilità del HSE Manager
L’HSE Manager – acronimo di Health, Safety & Environment - è una delle figure responsabili del settore Ambiente e Sicurezza sul luogo di lavoro e spetta a lui gestire obblighi, adempimenti, rischi e opportunità del campo.
Di cosa si occupa nello specifico un HSE Manager?
· Redige e aggiorna le documentazioni necessarie all’adempimento delle norme che regolano il tema Ambiente e Sicurezza in azienda.
· Studia le nuove leggi e norme e risolve eventuali non conformità, oltre a raccogliere ed elaborare dati relativi a scarichi, rifiuti, emissioni e risorse energetiche.
· Esegue la valutazione dei rischi e realizza piani di miglioramento e di manutenzione
Tra i compiti del HSE Manager vi è anche quello di stabilire l’impianto di raffrescamento migliore per l’attività dell’azienda e quello di suggerire le soluzioni ottimali capaci di garantire un perfetto microclima ambientale ai lavoratori.
Le opportunità dei raffrescatori evaporativi
Sei un datore di lavoro o HSE Manager e ti trovi nella condizione di dover scegliere l’impianto di raffrescamento migliore per la tua azienda? Scopri tutte le opportunità e i vantaggi dei raffrescatori evaporativi, che si adattano alla perfezione a grandi ambienti industriali ma anche uffici e magazzini, rispetto ai tradizionali impianti di condizionamento.
L’Istituto Superiore di Sanità nel Rapporto ISS COVID-19 N° 33/2020 ha definito che già con 15 ricambi d’aria viene eliminato il 99,9% degli inquinanti gassosi ogni 20 minuti, e i raffrescatori generano continui ricambi d’aria che garantiscono questi standard. Ciò significa che i ricambi d’aria prodotti, oltre a rendere l’aria più fresca, la sanificano anche, riducendo di conseguenza la carica virale che potrebbe diffondersi nell’aria.
Ciò non accade, invece, con i tradizionali impianti di climatizzazione, il cui utilizzo inconsapevole può anche causare allergie, dovute all’accumulo di acari e polvere nei filtri, problemi alle ossa, alle articolazioni, mal di testa, mal di schiena e torcicollo.
Aquarial propone due gamme differenti di raffrescatori evaporativi, che rispondono a ogni necessità di spazio e settore lavorativo: i raffrescatori fissi, ideali come impianto di raffrescamento per medi e grandi ambienti industriali – che fino alla fine del 2021 godono degli incentivi statali di Industria 4.0 e possono beneficiare del credito d’imposta pari al 50% - e i raffrescatori portatili – ideali per uffici e zone esterne, come dehors di bar, ristoranti e pizzerie.
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